La Gen-Z al lavoro
Un team giovane costruisce il futuro
Sono giovani, ambiziosi e pieni di idee: il team Gen-Z di ETAVIS a Basilea è una boccata d’aria fresca. Due membri del team raccontano le sfide, i progetti e i successi – e perché è ora di ripensare al cliché della “pigra” generazione Z.
Si ha il sospetto che vadano costantemente in giro con lo smartphone in mano, che abbiano bisogno di una pausa dopo pochi minuti di concentrazione e che diano la priorità all’equilibrio tra vita privata e lavoro. La Generazione Z, che comprende le persone nate tra il 1995 e il 2010, non gode sempre della migliore reputazione nel mondo del lavoro. Ma è proprio questa generazione che ha ottenuto un proprio team di progetto a ETAVIS di Basilea e sta dimostrando di avere molto di più da offrire rispetto a selfie e social media.
Il “Team Gen-Z” della sede di Basilea, costituito da quattro giovani collaboratori di età compresa tra i 25 e i 30 anni, è attivo da un anno e mezzo. Con grande motivazione e spirito innovativo, si sono posti il compito di rendere l’azienda pronta per il futuro e ancora più interessante per le nuove generazioni. Hanno un grande vantaggio: «Siamo cresciuti nell’organizzazione di ETAVIS», dice Daniel Saner, vicecapo officina e uno dei membri del team. «Grazie al nostro apprendistato in azienda, sappiamo esattamente dove c’è ancora potenziale di miglioramento».
Competenza pratica
Un esempio è il programma di formazione interna per operatrici e operatori in automazione e per montatrici e montatori in automazione in ETAVIS. Finora sono stati formati insieme agli apprendisti installatori elettricisti. «Le esigenze erano troppo diverse e la preparazione all’esame finale parziale non era quindi ottimale», ricorda Daniel. Il team Gen-Z ha quindi riflettuto e ha avviato quattro distinti corsi di formazione interna per operatrici e operatori in automazione e per montatrici e montatori in automazione all’anno, specificamente adattati alle esigenze dei due apprendistati.
Ma questi sono solo piccoli passi verso una visione più ampia: ETAVIS deve diventare un datore di lavoro ancora più interessante per le giovani generazioni, perché la concorrenza non dorme mai e le esigenze di un’azienda che vuole attrarre e trattenere giovani talenti sono cambiate. «La nostra generazione si interroga di più», spiega Morgane Rosano, responsabile tecnica e anche lei membro del team Gen-Z. «Molti vogliono cogliere il senso del loro lavoro e apprezzano una buona atmosfera lavorativa e un sano equilibrio tra vita privata e lavoro».
Il team Gen-Z ha lanciato una serie di progetti per promuovere proprio questo aspetto. In officina, ad esempio, sono stati installati schermi sui quali i collaboratori possono vedere informazioni aggiornate e immagini dei quadri di comando che hanno costruito. «È motivante perché puoi vedere ciò che hai creato», dice Morgane. Viene inoltre incoraggiata la coesione del team: ora c’è uno «spuntino mattutino» comune una volta al mese e un gruppo di corsa si riunisce regolarmente durante la pausa pranzo. Si sta anche valutando l’idea di una sala fitness dedicata.
Le generazioni lavorano insieme
La collaborazione con i collaboratori esperti è fondamentale in questo caso. «Riceviamo compiti chiari dalla direzione aziendale, ma c’è anche spazio per le nostre idee», dice Daniel. Tuttavia, non è sempre facile introdurre cambiamenti in un’azienda in cui molte colleghe e molti colleghi lavorano da anni nelle stesse strutture ormai consolidate. «Di solito riceviamo un feedback positivo, anche se ci vuole tempo perché certi processi vengano interiorizzati o perché le nuove tecnologie vengano accettate», afferma Morgane. Un esempio: l’introduzione di touchscreen per modificare digitalmente gli schemi circuitali invece di utilizzarli in forma cartacea come in precedenza. «Pensavamo che soprattutto i collaboratori di lunga data avrebbero incontrato difficoltà, ma il riscontro è stato estremamente positivo. Molti accolgono positivamente i cambiamenti».
Il fatto che numerosi progetti del laboratorio di idee del team Gen-Z siano già stati realizzati con successo dimostra che questo scambio tra generazioni funziona. E che è necessario: «In ETAVIS vogliamo fare meglio dei nostri concorrenti. Per farlo abbiamo bisogno di nuovi approcci, di una ventata di aria fresca e delle prospettive della nuova generazione», concordano Morgane e Daniel. Per loro non è scontato essere coinvolti in questo processo. «È bello vedere che possiamo contribuire con le nostre idee e avere voce in capitolo nelle decisioni», afferma soddisfatta Morgane. «Stiamo costruendo attivamente il futuro di ETAVIS – e ne siamo orgogliosi.» Daniel aggiunge: «È importante che noi, in quanto nuova generazione, possiamo creare le strutture in cui noi e i futuri collaboratori vorremmo lavorare.»
Impostare la rotta per il futuro
Un altro obiettivo del team Gen-Z è quello di standardizzare i processi all’interno dell’azienda per dare un’immagine coerente ai clienti. «È prevista anche l’ottimizzazione della gestione dei materiali», spiega Morgane. I prossimi mesi hanno ancora in serbo alcuni progetti interessanti. «Il prossimo passo che vogliamo compiere è modernizzare i nostri macchinari», spiega Morgane. Si stanno inoltre valutando ulteriori ottimizzazioni nell’area della pianificazione. Ma per quanto ambiziosi siano gli obiettivi, il team rimane realistico. «Non tutte le idee possono essere realizzate. Vogliamo però garantire, passo dopo passo, che ETAVIS rimanga un datore di lavoro moderno e interessante, soprattutto per le giovani generazioni», riassume Daniel.
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